L’unica cosa di cui deve preoccuparsi colui che desidera Dio (murid)
è soddisfare i diritti del suo Signore (huqùq ar-Rubùbiyya)
«Scrutare i difetti nascosti in te vale meglio che scrutare i misteri (divini) velati a te»
(Hikam-Saggezze 29 - di ’Ibn ‘Ata Allâh)
Bismillàhi ar-Rahmàni ar-Rahìm
In nome di Dio il Misericordioso il Clementissimo
wa-ssalàtu wa-ssalàmu 'alà Saiyydinà Muhammad wa 'alà 'alihi wa sahbihi wa sallim taslima
un saluto di pace a tutti coloro che leggono
Una 'attenzione' che viene insegnata dai Maestri Spirituali del Tasawwuf (Sufismo) ai propri discepoli affinché essi si sforzino di svilupparla nel loro lavoro di perfezionamento spirituale è quella di lavorare sulla propria nafs (l’ego, l’ insieme delle tendenze individuali negative ed egocentriche).
Riportiamo a tal proposito una ‘Saggezza’ del Sufi Ibn ‘Atà Allàh, commentata da Sidi Ahmad Ibn ‘Ajiba, che Allàh sia soddisfatto di loro, contenente delle riflessioni sui difetti e le insufficienze dell’essere individuale umano (e della sua nafs). Ci auguriamo che questi spunti ci possano essere di aiuto per il nostro cammino spirituale verso Dio (Tariqa Allàh), a Dio piacendo (incha Allàh).
Al hamdu li-Làhi Rabbi ‘alamin
la Lode spetta ad Allàh il Signore dei Mondi
pace a chi segue la retta Guida
* * *«Scrutare i difetti nascosti in te vale meglio che scrutare i misteri (divini) velati a te»
«Tashawwufuka ilá mâ bátana fika
min al-'uyûb kháirun min tashawwufika ilá mâ hujiba 'anka min al-ghuyûb»
di ’Ibn ‘Ata Allâh
[ Hikam (Saggezze) 29 ]
Commento di Sidi Ahmad Ibn ‘Ajiba
Attenzione o aspettativa è l’interesse per qualcosa, un insistente impegno col quale uno vuole avere qualcosa di difficile da ottenere in principio.Il tuo interesse nello scoprire i difetti che sono nascosti in te, come l’invidia, l’arroganza, l’amore per la gloria o il potere, la preoccupazione ossessiva per la sussistenza, il timore della povertà, l’ansia di notorietà, ed altre insufficienze, il tuo interesse per scoprire questi difetti ed analizzarli, il tuo sforzo per liberarti di loro, è molto meglio che l’interesse che provi per i segreti dell’esistenza chiamati “ghawàmid at-Tawhìd” o “vaghezze dell’Unità”, poiché a questo universo unitario uno non può approssimarsi senza essersene fatto meritevole ed essere assistito dalla propria “abilità” che lo rende capace di assimilare correttamente questi saperi [conoscenze] sottili e difficili.Il tuo interessarti ai tuoi difetti nascosti torna a rivitalizzare il cuore e ti assicura un rango elevato vicino ad Allàh ed un piacere permanente, mentre, a tale livello (di imperfezione), il tuo interesse per i segreti del Tawhìd (Unità Divina) non è più che una curiosità, un interesse che potrebbe anche provocare la rovina del tuo universo interiore orientandoti verso l’arroganza anziché renderti umile, facendoti credere diverso dagli altri. Devi sapere che i difetti o le insufficienze sono di tre tipi:Per primo vi sono i difetti dell’ego In secondo luogo i difetti del cuore ed infine i difetti dello spiritoI difetti dell’ego nascono dalla dipendenza dalle inclinazioni del corpo, come l’affanno ossessivo per procurarsi cibo buono ed abbondante, bevande, vestiti, cavalcature, case, soddisfazioni sessuali ed altro simile. Tale ossessive dipendenze rendono schiavo l’essere umano, impedendogli di pensare ad altro, occupando tutto il suo tempo e frustrando i suoi sforzi . I difetti del cuore nascono dalla dipendenza dagli “appetiti del cuore” (ash-shahwàt al-qalbìa), come l’amore per la gloria, il potere, la fama, l’arroganza, l’invidia, il rancore, ecc..., i quali producono soddisfazioni che compiacciono il cuore e non il corpo.I difetti dello spirito sono quelli relativi alle deviazioni che accompagnano gli avvenimenti interiori, come la ricerca delle karàmàt (miracoli, carismi), preoccuparsi del rango posseduto di fronte ad Allàh, con l’ansia di ottenere un maqàm (stazione spirituale) più elevato, deviare il desiderio verso i piaceri e le Hùrì del Paradiso, ecc...Tutti questi appetiti distruggono la possibilità di realizzare se stessi in ciò che è essenziale, che è l’assoluta dipendenza ed assoggettamento ad Allàh (‘Ubùdiyya) [servitù pura, totale]. Questa e’ l’unica ragione che deve muovere l’aspirante, colui che desidera Dio (murìd).L’unica cosa di cui deve preoccuparsi colui che desidera Dio è soddisfare i diritti del suo Signore (huquq ar-rubùbiyya). Impegnarsi nel correggere i propri difetti, che lo allontanano da questa realizzazione, scoprire gli interessi che lo distolgono da Allàh, come le proprie insufficienze al livello dell’ego, del cuore e dello spirito, e purificarsi al fine di servire sinceramente il proprio Signore, tutto ciò è molto meglio per lui che le Scienze nascoste (‘ilm al-ghuyùb) rappresentate dai segreti dell’Unicità dell’Esistenza (Tawhìd al-wujùd).Questo processo si chiama Takhallì che significa spogliazione, svuotamento, [allontanamento da tutto ciò che distoglie da Dio]. Solo una volta completamente nudo davanti al suo Signore [il murid] può incominciare a rivestirsi delle nobili qualità che sono gli opposti dei difetti precedentemente menzionati.
PS - In un altra Saggezza sempre Ibn Atà Allàh dice:
«Realizza i tuoi attributi: Egli (Dio) ti soccorrerà con i Suoi.Realizza in te l'umiltà: Egli ti soccorrerà con la Sua grandezza.Realizza in te l'incapacità: Egli ti soccorrerà con il Suo potere.Realizza in te la debolezza: Egli ti soccorrerà con la Sua forza e potenza»
(Ibn Atà Allàh- Hikam 165)
(da Islam-online.it)
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