Ecco l'ennesimo articolo ed il relativo commento di un fratello apparsi su www.stranieriinitalia.it con cui sper di poter mettere una pietra su a questa disgustosa commedia che tuttavia suscita in me curiosità ed ilarità.
Magdi Cristiano, quel ponte che non c’è più
Chi verrà dopo di noi leggerà nei libri di storia (ahahahahah)di un piccolo uomo musulmano che entrò nel Cristianesimo il giorno di Pasqua, per mano diretta del Papa, usando le parole di fuoco di chi ha scoperto “il vero e unico Dio della Fede e della Ragione”; leggerà che sull’altare del battesimo quell’uomo abiurò un altro dio, il dio che innaffia “la radice del male insita in un islam che è fisiologicamente violento e intrinsecamente conflittuale”. ”Per me è il giorno più bello della vita” - dice Magdi Allam - nel mio piccolo è un fatto storico, eccezionale e indimenticabile”. Ma nulla è stato trascurato per rendere quel “mio piccolo” grandissimo e universale; per trasformare quel fatto così personale in un fatto-chiave della Storia del nostro tempo. Persino il nome cambiato: Magdi Cristiano Allam, come Cassius Clay che diventò Mohammed Alì, come tutti coloro che vogliono dare alla propria conversione il marchio di un’epoca che cambia. Gli accenti di sincerità di Allam sono intensi, a tratti commoventi. Ci restituiscono la grandezza della cultura cattolica, tanto spesso dimenticata o sepolta dal conformismo. Al di fuori del recinto di polemiche che la rimpiccioliscono, la religione di Allam, la “nostra” religione, è quella della “vita, della verità e della libertà”; è la religione in cui il rispetto dell’altro, “sempre e comunque persona”, fa da perno a tutta l’esistenza. Ma se usciamo dal percorso personale, che né Magdi Allam né il Pontefice hanno voluto che restasse intimo e privato, è come se il messaggio della “conversione in diretta tv” lasciasse un immenso spazio vuoto e desolato: è lo spazio dell’incontro e della fusione tra le storie più vive dei popoli, il contatto fertile fra le grandi religioni monoteiste che Papa Woityla inseguì fino all’ultimo istante della sua vita. E’ un ponte che si spezza, come quello di Mostar che nella guerra di Bosnia collegava i cattolici ai musulmani e ne rappresentava la felice convivenza, e proprio per questo fu bombardato. Un ponte che si spezza, ma anche qualcosa di più. L’idea insita nella conversione-spettacolo è che il dilemma dell’uomo del ventunesimo secolo sia di scegliere il suo Credo, oscillando fra i diversi linguaggi del Divino, errando nella tenebra fino all’incontro con la Luce. In realtà l’uomo del nostro tempo ha raramente il dono della certezza assoluta. E’ un viaggiatore smarrito, che naviga – o più spesso galleggia – nel dubbio e nella paura. Con il Magdi Cristiano Allam battezzato da Papa Benedetto XVI ha vinto la Fede, una fede forte come un albero millenario, vigorosa come la voce del Padre. Ma tanti figli di quello stesso Padre hanno una fede molto più fragile e minuscola, e hanno bisogno di una mano tesa e non di una pagella severa. Per loro non ci sono solo il grande buio e la mirabolante luce. C’è il chiaroscuro di un cammino accidentato e tutto in salita. Magari sono figli della Roma cristiana che non sanno più afferrare il senso etico della vita e la forza di credere nel futuro. Oppure sono figli di altre terre che hanno nel cuore la Palestina perduta, il deserto del Marocco o i limoni del Libano; non necessariamente sudditi della Sharìa, feroce legge umana voluta dall’uomo per sottomettere l’uomo. Magdi Allam e Joseph Ratzinger sono due grandi protagonisti della nostra epoca; nei loro diversissimi ruoli sono il segno di un Occidente che crede di nuovo in se stesso. Il giorno di Pasqua hanno celebrato la loro fede e la loro felicità. Ma oltre quel rito c’è sempre un ponte che va ricostruito, c’è la casa cristiana dove accogliere l’umanità incerta e pericolante che vive cercando il Dio che non ha.
Risposta del fratello Abdallah:
No, all'intolleranza
Signor Talamo Io sono un musulmano praticante e Le devo dire che non condivido né lo spirito né la lettera del suo articolo. Nel commentare la conversione di Magdi Allam, Lei commente alcuni errori di fondo e cade in contraddizione con i valori che vorrebbe alzare come una bandiera che porrebbe la sua fede come superiore a quella di chi non la professa, dimostrando una evidente intolleranza degna del peggior fondamentalismo. Provo ad evidenziare alcuni tratti del suo pensiero su cui dissento: 1)Lei inizia il suo scritto raccontando della conversione di Allam come di un "abiurare un altro dio" (scritto in minuscolo!). Noto solo che a nome della libertà religiosa e del rispetto della diversità, abiurare la diversità fosse un altra fede è sempre un'intolleranza rispetto a chi vive questa diversità. 2)Nel secondo capoverso, con toni trionfalisti di chi pensa di aver vinto una battaglia, Lei dice della grandezza della sua verità e erige a universalità quell'atto individuale e ancora di più come "fattore chiave della Storia" nostro tempo. 3) Lei attribuisce alla conversione di Allam un valore forse eccessiva di rivelazione della Verità! Se così è mi domando e le pongo la domanda di sapere che valore attribuisce alle migliaia di conversioni che ogni anno vedono dei cristiani abbracciare altre religioni (Islam, Ebraismo e Buddhismo). Non le viene il sospetto che forse questi atti ci raccontano solo di scelte personali? Oppure il vivere privatamente un atto così intimo non ha valore? Non penserà mica che è la copertura mediatica che dà valore di universalità? Forse pensa che Allam è portatore di una nuova rivelazione della verità universale? 4)Nel corpo centrale del suo ragionamento sulla conversione-spettacolo, lei fa un discorso molto confuso. Reclamizzi un vuoto di spazio per l'incontro, racconti di un dilemma dell'uomo rispetto alla fede come se fosse un dubbio amletico! E poi ci dici che con il Battesimo di Allam è la soluzione del dilemma dell'uomo e che "restituisce la verità sulla Fede" (con la F maiuscola!), "una fede vigorosa come la voce del Padre". Poi il giudizio sulla Sharia come "feroce legge umana per sottomere l'uomo" è una chicca di falsità ideologica e anti-islamica. Intanto perché le potrei citare diversi aspetti per cui la Sharia ha significato la liberazione dell'uomo dal medioevo in poi. Un esempio fra tutti l'accesso alla proprietà per le donne, il diritto alò divorzio sancita nel '600. 5)Mò sul dafarsi, c'è naturalmente la nuova evangelizzazione del mondo! C'è sempre un ponte di ricostruire e la casa cristiana per accogliere l'umanità! Ma non le viene il dubbio che Sia i non credenti, sia i credenti di altre religioni siano anche parte dell'Umanità. Concludo dicendo che quando ho letto questo suo articolo mi hanno ricordato molto quei capi talebani che dicono le stesse cose che hai scritto: la tua fede è quella vera, il tuo Dio è l'unico Dio, devi solo conquistare gli altri che naturalmente sono poveretti smaritti nel buio! Se questo è il lume della ragione, trionferà il fondamentalismo e la sua logica di sopraffazione che ci condurrà in una guerra permanente.
domenica 30 marzo 2008
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