Si chiama Islam il vero nodo delle paure degli italiani
La maggioranza di chi teme gli immigrati ha paura soprattutto di chi proviene da un paese islamico. Persino gli immigrati non islamici li temono. Cresce la contrarietà alla costruzione di moschee. Il commento dell'ambasciatore Mario Scialoja:
"C'è più islamofobia in Italia che negli Stati uniti"
ROMA (29 APR. 20085) - Aumenta la diffidenza degli italiani verso gli immigrati; quelli islamici sono ritenuti problematici; quasi uno su tre è contrario alla costruzione di moschee sul suolo nazionale; il contenimento/regolazione dell'immigrazione si configura come uno dei dieci principali problemi del Paese.
Sono i risultati della seconda ricerca dell'Osservatorio sociale sulle immigrazioni realizzata da Makno & consulting. L'indagine - presentata al Viminale dal ministro dell'Interno, Giuliano Amato - ha coinvolto 1.000 cittadini italiani e 1.000 immigrati.
Il primo commento arriva da Mario Scialoja, ex ambasciatore e consigliere di amministrazione del Centro che gestisce la grande moschea di Roma:
"Mi limito ad osservare che in Italia sembra esservi più islamofobia che negli Stati Uniti, che pure hanno avuto l'11 settembre". Una differenza tra i due paesi che Scialoja attribuisce prevalentemente alla "scarsa informazione" sulla realtà dell'Islam presente nel nostro paese. Anzi, da noi 'c'è molta disinformazione", conclude, individuando i responsabili nella maggior parte dei media.
Tornando ai risultati del sondaggio, nel corso dell'ultimo anno è stabile la popolazione che prova sentimenti di apertura/disponibilità nei confronti degli immigrati (42%), mentre sono raddoppiati i cittadini che manifestano sentimenti di diffidenza (dal 5,9% della precedente rilevazione all'11,3% dell'ultima) ed indifferenza (dal 10,7% al 17,1%).E' l'immigrazione dai Paesi islamici ad apparire più problematica alla maggior parte degli italiani (55%). I problemi specifici sono costituiti dalla insofferenza degli islamici nei confronti della religione cattolica (28%), dal loro atteggiamento critico nei confronti della cultura e delle tradizioni italiane (25%) e dal pericolo di attentati terroristici di cellule integraliste (17%).
La maggioranza degli italiani, prosegue la ricerca, ritiene che gli immigrati siano una risorsa economica per le imprese italiane (57%), che siano utili per l'assistenza agli anziani (68,4%), che la maggioranza degli immigrati sia onesta (51%) mentre sono gli immigrati clandestini (il cui numero è percepito in aumento) a rappresentare un problema per la sicurezza dei cittadini (52%). Su queste basi, aumentano i consensi alla concessione della cittadinanza italiana agli immigrati dopo cinque anni di regolare presenza e previo esame sulla effettiva conoscenza della lingua italiana (59%).
Per quanto riguarda gli immigrati intervistati, oltre il 70% esprime soddisfazione nei confronti del proprio lavoro. Il restante 30% scarso è insoddisfatto (12%) e non soddisfatto ma neppure insoddisfatto (17%). I principali motivi di insoddisfazione sono la scarsa remunerazione e la mancanza di sicurezza o di continuità (entrambi con il 46%), seguiti dal fatto che si tratta di un lavoro faticoso (37%) e senza un regolare contratto (34%). Il 77% degli immigrati esprime una valutazione positiva sulla propria permanenza in Italia. Crescono, tuttavia, quelli che pensano di tornare al proprio Paese d'origine appena possono (dal 22,4% al 26%). La maggioranza (58%) appare potenzialmente interessata a chiedere la cittadinanza italiana, mentre il 15%-20% appare completamente disinteressato.
Anche la maggioranza relativa degli immigrati non islamici (44,5%) ritiene che l'immigrazione dai Paesi islamici ponga più problemi delle immigrazioni originate da altri Paesi. Inoltre, quasi il 50% degli immigrati cristiani e di altre religioni è contraria al fatto che gli islamici possano costruire moschee in Italia: una percentuale notevolmente più elevata di quella registrata tra gli italiani (31%). Per gli immigrati islamici intervistati, i principali problemi che incontrano gli islamici in Italia sono la difficoltà di rispettare le proprie pratiche religiose (40%), il rischio di perdere i valori della propria cultura (30%), la difficoltà di trovare cibi rispettosi della cultura e tradizioni del proprio paese (28%) ed il fatto che in Italia c'é troppa libertà (22%). Il 23% degli immigrati islamici afferma, invece, di non trovare alcuna difficoltà in Italia e, anzi, di trovarcisi bene.
(da Emilianet.it)